Ti spiano su WhatsApp: questo è il modo per scoprire chi sono i seccatori di turno e bloccarli
Scoprire chi sono quegli utenti che in maniera seccante spiano le tue attività su WhatsApp, sembrerebbe essere possibile, ecco come.
In un mondo in cui l’accessibilità ai dati personali è all’ordine del giorno, anche senza volerlo, proteggersi e tutelarsi laddove è possibile, è il primo passo da fare. Tra le ricerche web e le tante applicazioni sullo smartphone che inevitabilmente contengono e rilevano questi dati e abitudini dell’utente, sembrerebbe che anche la più usata di tutte faccia la sua parte.
Stiamo parlando ovviamente della famosa applicazione di messaggistica istantanea, e tanto altro ancora, WhatsApp. Anche questa comunissima applicazione ha questo limite e cioè può essere una porta di accesso per l’inconsapevole rilevazione di dati personali, in poche parole, l’utente potrebbe essere spiato su WhatsApp.
Nello specifico, tra le funzioni messe a disposizione dall’app per l’utente, similmente a Instagram, la possibilità di caricare delle storie che scompaiono dopo 24. La domanda è dunque come fare a scoprire chi sono questi seccatori che spiano il profilo WhatsApp, in particolare le storie, in modo anonimo, e come bloccarli definitivamente?
Ti spiano su WhatsApp? Scopri chi sono i seccatori
Un modo per scoprire e svelare l’identità di utenti anonimi che spiano le storie e gli stati di WhatsApp, sembrerebbe esistere davvero. Però prima facciamo un passo indietro al fatto che dopo aver postato uno stato o una storia, l’utente WhatsApp per venire a conoscenza degli utenti che hanno visualizzato i suoi caricamenti, dovrà semplicemente accedere alla sezione dello stato pubblicato, per ottenere la lista degli utenti che hanno visualizzato.
Ma qui entra in gioco un altro aspetto centrale e cioè le impostazioni della privacy che ogni utente può scegliere sull’applicazione: infatti qualsiasi utilizzatore può scegliere volontariamente di nascondere la sua attività di visualizzazione delle storie e degli stati altrui, quindi rimanere in sostanza anonimo. Ma come dicevamo prima il modo per scoprire, nonostante queste limitazioni, chi sono questi seccatori anonimi c’è.
Le strategie per scoprirli e bloccarli definitivamente
Si tratta più che altro di strategie sottili, quali per esempio verificare le ultime connessioni dei contatti, quindi monitorare i tempi in cui gli utenti sono stati online per l’ultima volta su WhatsApp, potrebbe essere un metodo efficace o almeno potrebbe suggerire una strada. A questa modalità si aggiunge quella di analizzare le interazioni di un dato contatto, se queste sono aumentate nel momento in cui il contenuto è stato postato, potrebbe rappresentare un indizio.
E poi ci sono delle app da scaricare sul proprio smartphone che promettono di svelare l’identità di questi visitatori anonimi nonostante le limitazioni che volontariamente questi hanno scelto. Naturalmente nonostante la curiosità, scegliere e tutelare la propria privacy anche nelle applicazioni è un diritto. Certo è che se l’utente infastidito scoprisse l’identità del seccatore, avrebbe la facoltà, tramite l’app di bloccarlo definitivamente.